sabato 23 marzo 2013


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In questa immagine vi presento un esenpio di cerimonia dell'alzabandiera per aprire alla mattina del campo,è una costruzione fatta dai ragazzi. Vi comunico anche che gli scout non sono cosi tanto "militareschi" come si pensa,ce un metodo e cerimonie che dobbiamo seguire ma possono essere variate in base a volere dei capi e in base hai ragazzi che hai. Non cè una gerarchia accentuata come i militari e non ci sono queste regole ferree e nonnismo che si pensa. I capi cercano di far rispettare le regole normali di un gruppo con il metodo ma non si sottomette nessuno e si fanno seguire le regole così rigidamente come si pensa perchè anche i ragazzi sono cambiati nel tempo,non sono più quel tipo di ragazzi di 100 anni fa quando è nato il metodo. Sono ragazzi che per essere educati non devono sentire imposte delle regole ma le devono capire e condividere,e i capi fanno rispettare solo le regole che condivide e discute tutto il gruppo e non quelle che vogliono solo loro.

 Molti non sanno quall'è il significato dell'uniforme scout.






Quando un Calciatore entra in campo non sceglie

maglietta e calzoncini del colore che preferisce:

mette la divisa della sua società, perché fa un gioco di squadra.
       


Uniforme (...e non divisa!)
Uniforme è il termine corretto per indicare "l'abito" scout: noi indossiamo un abito che ci unisce (da "uniformare")






agli altri fratelli scout, e non una "divisa"





(un vestito che tende appunto a distinguerci e dividerci dagli altri.)




L'Uniforme è il segno della nostra appartenenza alla fraternità mondiale degli Scouts e della nostra adesione ai valori che essa propone; è la testimonianza di uno stile di vita che predilige l'essere piuttosto che l'apparire, che rifiuta le mode passeggere e non da spazio differenze di alcun genere !!!.






"L'Uniforme significa che appartenete ad una grande fratellanza,




che si estende a tutto il mondo.




Un'Uniforme perfetta, corretta anche nei particolari,




può sembrare cosa di poca importanza;





eppure ha il suo valore nello sviluppo di una certa dignità personale.




Perciò spero che tutti voi ragazzi vi ricorderete di questo e





giocherete secondo le regole del gioco portando correttamente la vostra uniforme".


Baden Powell " IL Taquino"


I ragazzi indossando l'uniforme capiscono che l'importante non è come ti vesti,che moda segui,se hai i vestiti firmati,ma imparano a guardare alla personalità dell'altro,ad andare oltra all'apparenza. Inoltre noi scout non indossiamo sempre l'uniforme,la indossiamo solo nelle cerimonie,uscite e nei momenti ufficiali. Quando si cammina,si lavora e ci si sporca i ragazzi indossano vestiti normali da poter sporcare(quindi non alla moda),in questo modo imparano ancora di più l'importanza dell'uniforme e la cura di essa nel non sporcarla. Inolte per sfatare lo stereotipo "portano i pantaloni corti anche con la neve" vi comunico che esistono anche i pantaloni lunghi dell'uniforme!!! Molti preferiscono lo stesso mettere i pantaloni corti in inverno perchè se sei abituato non lo senti tanto il freddo alle gambe e anche perchè sono più comodi quando cammini perchè di solito ti bagni o ti sporchi le gambe e se sono nude è più facile pulirti invece che lavare e rilavare i pantaloni lunghi.
Vi riporto un articolo scritto da un genitore di un figlio scout per farvi capire cosa ne pensano i genitori:

I nove punti educativi degli scout. E se la nostra Italia ripartisse da qui?


In questi giorni di ansia per le sorti del Paese mentre molti genitori si interrogano sul futuro della propria famiglia e sul governo che (speriamo) verrà, sul mio computer è apparsa un’email dei capi  Scout di mio figlio, il gruppo 37 di Milano (nella foto). E improvvisamente mi è sembrato di essere in un’altra Italia. “Carissimi – è il testo della lettera – , noi capi abbiamo fatto un lungo percorso per arrivare alla definizione degli obiettivi della nostra azione educativa nei prossimi 3 anni. Siamo partiti da un’analisi degli attuali comportamenti e valori dei ragazzi e da un’analisi dell’ambiente in cui vivono. Abbiamo definito una lista di comportamenti che vogliamo aiutare a sviluppare con le nostre attività”. 
Gli obiettivi sono scritti in modo positivo, cioè al ragazzo è chiesto di fare qualcosa e non di non fare qualcosa. Questo principio è alla base del metodo scout, che vuole appunto un’educazione positiva, atta cioè a produrre una risposta nuova nel ragazzo e non ad inibire o limitarlo con dei divieti.
Ed ecco la lista:
1. Dà valore al suo tempo e alle attività a cui partecipa: conosce i propri limiti e progetta di conseguenza i propri impegni
2. Scopre e ricerca il confronto con l’altro: quando esprime un’opinione o un’esigenza, considera anche quelle degli altri.
3. Riconosce l’autorità, ascolta e argomenta. Non si chiude nelle sue convinzioni.
4. E’ competente, sa fare le cose, e mette le sue conoscenze al servizio degli altri.
5. Fa quello che dice. Non si rimangia la parola data.
6. Comunica con coetanei e adulti con il mezzo e il modo più efficace per ogni situazione. Evita parolacce e volgarità.
7. Usa e conserva le sue cose e quelle altrui con cura; piuttosto che ricomprare, ripara.
8. Sa divertirsi e passare il tempo anche facendo a meno della tecnologia (esempio: computer, cellulari, videogiochi…)
9. Conosce il confine tra pubblico e privato perché ha sviluppato un senso del pudore e della decenza.

Leggendo l’email ho pensato: e se l’Italia ripartisse da queste semplici regole? Può sembrare banale retorica ma non lo è. Non è solo la politica che si deve rifondare ma tutto il Paese riscoprendo l’importanza della verità delle cose. Per esempio la parola detta, che non vale più nulla perché tutti se la rimangiano.  Lo ha fatto persino il nostro governo violando la sua promessa all’India sul rientro dei marò tanto che poi è stato costretto a tornare sui suoi passi.


Era tantissimo tempo che volevo scrivere questo post. Io e mio marito ci siamo avvicinati agli Scout dell’Agesci senza conoscerli e senza essere cattolici praticanti. Abbiamo trovato un mondo stupefacente, aperto e tollerante,  fatto di ragazzi con valori sani e semplici che predicano l’importanza dell’essenzialità nella vita (quasi una parolaccia al giorno d’oggi) ma che poi ovviamente non disdegnano le tecnologie. Il loro non è un ritorno al passato ma è il futuro che tiene conto del passato. Questi capi scout, che durante la settimana studiano all’università, e nel week end educano i nostri figli facendoli divertire da matti mi commuovono. E vorrei che tutti quanti ne prendessimo esempio.

giovedì 7 marzo 2013

Mi presento.....

Mi presento sono Gloria,sono scout da quando ho 9 anni ,quindi da 14 anni. Sono la dimostrazione vivente che è un metodo educativo che ti segue per tutta la vita. Grazie allo scoutismo sono riuscita a combattere la mia timidezza da bambina,sono riuscita a combattere le mie paure. Ho imparato l'organizzazione,il gusto dell'avventura,l'essenzialità,il bello di stare all'aria aperta. Ho imparato ad aiutare gli altri e non aver paura di farlo,ho imparato ad avere sempre la forza di affrontare le sfide della vita sempre con ottimismo e a vedere il lato bello di tutte le cose o persone. Ho imparato a relazionarmi rispettando l'altro e il suo punto di vista,ho imparato a scegliere la mia strada e a percorrerla con coraggio. Ho imparato che se tu lo vuoi puoi fare qualsiasi cosa con l'aiuto degli altri. Sono partita in questo lungo cammino che ero una bambina timida e silenziosa con un sacco di paure,e ora ogni sabato  organizzo l'attività e seguo un gruppo di 45 adolescenti scout scatenati con ogniuno i propri problemi e le proprie contestazioni. Cerco di ascoltarli tutti e cerco di organizzare attività in base ai loro bisogni. Sono capo Scout da ormai 4 anni ma servire i ragazzi è sempre molto faticoso,devo dedicare a loro molto tempo e energie e a volte quello che fai non è abbastanza perchè i ragazzi di oggi hanno 1000 bisogni educativi che non riesci ad accontentare. Ma mi piace farlo perchè molte volte loro mi sorprendono,li vedo crescere e maturare e vedo che  i miei sacrifici ,piano piano ,vengono ricompensati dai loro progressi ,anche di quei ragazzi più problematici. Intanto cresco anche io perchè grazie alla mia scelta sono portata ad impegnarmi verso di loro e servirli e sono arricchita da ogni loro intervento,pensiero,opinione. Sono quindi stimolata a superare le mie paure,a sforzarmi a fare cose e esperienze che non ho mai fatto prima,sono stimolata ad imparare cose nuove da poter utilizzare con loro. Ed è soprattutto grazie allo scoutismo che ho voluto intraprendere questi studi nella facolta di Scienze dell'educazione
Il metodo educativo scout permette di offrire degli strumenti pedagogici che sono stati sperimentati in tutto il mondo e che, ovunque, si sono dimostrati efficaci per la trasmissione di valori e per la formazione di futuri cittadini responsabili, che sanno effettuare delle scelte e che sono in grado di condurre la propria vita secondo principi di rispetto reciproco, fratellanza e impegno personale. Il fine dello scautismo è quello di favorire lo sviluppo del carattere dei giovani, rendendoli capaci di acquisire progressivamente responsabilità indipendenza, oltre che lealtà e capacità di cooperare, e di imparare a guidare la propria vita. Il metodo ha l'obbiettivo di preparare ragazzi e ragazze a diventare dei buoni cittadini insegnandogli,passo dopo passo,il motto:"fare del proprio meglio per essere pronti a servire". Per dimostrarvi l'importanza educativa che questo metodo può dare vi riporto una testimonianza di una ragazza capo scout che è intervenuto in aiuto ai cittadini successivamente al terremoto in Emilia:
Sabrina Drei – Gruppo scout Lugo 1 – Zona di Imola: “Buttarsi consapevolmente, questo è il modo con cui mi sono avvicinata a questo servizio. Buttarsi, perché non sai come le tue mani e la tua testa potranno essere utili, a qualcosa serviranno!Consapevolmente, ossia cercando di adattarsi alle situazioni e alle esigenze delle persone, mettendo in secondo piano i propri bisogni e paure. La terza parola che mi viene in mente è insieme: insieme a capi che non conosci e incontri per la prima volta o che avevi già incrociato nelle attività “normali” dell’associazione, insieme anche ai capi della propria zona con i quali vivi gli eventi per ragazzi o gli incontri formativi, o, detto più banalmente, li vedi di sera…E così riscopri cosa vuol dire servire insieme, trovare delle risposte ai problemi in tempi brevi, ma anche scambiarsi le proprie conoscenze di metodo o suggerirsi attività al tavolo della mensa o nelle chiacchiere serali. E l’ultima parola che scelgo, tra le tante che mi girano in testa, è apertura: alle persone, al loro grazie mentre passi davanti alle loro tende, ai loro sorrisi o a loro volti tesi, alle loro storie, a cui ci si deve accostare senza invadenza. E senza invadenza scambiare battute o fare domande. E poi si torna a casa e si prosegue la propria pista, certa che anche questa traccia sarà un dono per i lupetti che mi attendono alle prossime vacanze di branco.” Testimonianza presa dal sito:http://www.diocesidiimola.it/2012/07/terremoto-il-racconto-degli-scout/
Scolta in servizio ad una tendopoli dell'Emilia
Foto presa da:http://maurimarzano.blogspot.it/2012/09/mirandola-odena-luglio-2012.html

giovedì 28 febbraio 2013

Ho creato questo blog per spiegare la mia visione degli Scout. E' un metodo educativo valido ancora oggi e che si è trasformato nel tempo in base hai bisogni dei ragazzi delle varie generazioni. Inoltre è un metodo eduacativo che accompagna l'individuo in tutte le fasi della crescita da quando si è bambini all'età adulta. Chi è scout una volta lo è per sempre e non si è mai troppo vecchi per camminare in questo percorso. Non si arriva mai ad un traguardo, è un continuo cammino per crescere adatto a tutti ,ma bisogna essere disposti a dare del proprio tempo e delle proprie energie per crescere. Vorrei che questo blog diventasse uno scambio delle nostre esperienze educative,dei nosti pensieri riguardo l'argomento,chiedete se avete domende chiarimenti o dubbi o se siete contro quello che ho esposto.